LEGGENDARIO DELL'ETNA

2001

 

 

LEGGENDARIO DELL'ETNA

01. Prefazione - 02. Leggendario dell'Etna - 03. La pantofola di Elisabetta - 04. Le storie siciliane di Artù - 05. La reggia nella caverna ... - 06. Il riso convulso... - 07. Il testamento di Don Paolo... - 08. Il diavolo meridiano - 09. La cagna di Mastro Ignazio... - 10. La madre snaturata - 11. Polifemo innamorato - 12. Illustrazioni di Sebastiano Milluzzo - 13. Critica al Leggendario

 

"... il brutto Cifaro si mise allora a bestemmiare, e lanciava contro ai compagni tutte le imprecazioni del mondo, le gastìme più diaboliche; fruscio maligno, gli diceva, e poi: paramisìa cilestrina e rocca senza bozzo, fontana stagliata e calzoni attaccati a groppo chiano, parole e frasi tremende, che fanno arricciare agli uomini il pelo sulla schiena, e solo poche persone al mondo riescono a capirle quelle parole."
Nel Leggendario dell'Etna di "quelle parole" ce ne sono tantissime. Sono parole e frasi fatte raccolte dalle voci degli epigoni di un linguaggio oramai morente e Santo Calì, che aveva intuito la fine di quel linguaggio, giustamente si chiede quante sono le persone rimaste per capirlo. Leggendo, senza pretesa alcuna di analisi critica, ho risentito voci e suoni di un lessico linguaglossese, colorito e sanguigno, così come era l'uomo e il poeta.

I personaggi con nomi storpiati, gli incisi dialettali, i toponimi, gli atteggiamenti, le riflessioni, tutti i sentimenti espressi possono rappresentare l'Etna, la Sicilia o il mondo intero, ma sostanzialmente c'è la cultura storica della Linguagrossa civitas dilecta integra, quella civitas che Santo Calì non abbandonò mai, perché ad essa era legato anima e corpo... (continua)

.: la notti longa :.

Racconti

a

Leggendario dell'Etna

I diavoli del Gebel

Il diavolo meridiano